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Channel: condanna – Gruppo d'Intervento Giuridico (GrIG)
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Quante boiate in nome di Dio…

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“Se i cavalli immaginassero un loro dio, lo immaginerebbero come un cavallo”, le parole di Senofane di Colofone ben si addicono al regime teocratico iraniano, che – in nome di Dio – scodella leggi e sentenze che figurerebbero a buon diritto in un trattato di psicopatologia giuridica e sociale.

Sette ragazzi sono stati arrestati nel maggio scorso e ora condannati a pene detentive e frustate per aver realizzato un video, bello e allegro, sulle note di Happy di Pharrel Williams.

La pena è sospesa per tre anni, Dio, forse, magari punirà i giudici iraniani per l’eternità.

Stefano Deliperi

 

 

da Blitz Quotidiano, 19 settembre 2014

Iran, ballano “Happy” di Pharell Williams: condannati a frustate.

ROMA – Sei giovani iraniani – tre uomini e tre donne senza velo – arrestati in maggio dopo aver postato un video in cui ballavano insieme al ritmo della canzone “Happy” di Pharrell Williams sono stati condannati in Iran a sei anni di reclusione con la condizionale e a 91 frustate, pena anche questa sospesa per tre anni con la condizionale.

Ne da notizia Human Rights Watch (Hrw) iraniana, citata dal sito della Cnn, che riporta fonti locali. Il settimo, Reihane Taravati, che girò il video, è stato condannato, oltre che alle frustate, a 12 mesi di carcere, anche lui con la sospensione condizionale. Le frustate, fa sapere Hrw, sono state sospese per tre anni e saranno tolte se nel frattempo i sette non “commetteranno altri reati”.

Il video “Happy in Teheran” fu visto da milioni di persone in tutto il mondo su YouTube. Dopo l’arresto dovettero “pentirsi” in tv per aver “offeso la morale pubblica” con un “video osceno” diffuso in rete. Oltre che di “oscenità” sono stati condannati anche per relazioni “illecite” per il ballo promiscuo. Il rapper autore della canzone, Pharrell (Williams), su Facebook ha protestato: “E’ più che triste che questi ragazzi siano stati arrestati per aver cercato di diffondere allegria”.


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